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Il tirocinio istituito dalla nuova riforma scolastica, riservato agli studenti del triennio finale delle superiori, sta permettendo ad un gruppo di ragazzi di svolgere un periodo di formazione on the job presso l’Istituto Nazionale Tostiano. Lo staff dell’Ente non si è tirato indietro e ha accolto questa “sfida didattica” in maniera entusiasta, consapevole che tale provvedimento ministeriale sta offrendo un’importante occasione non solo ai ragazzi, che si approcciano direttamente al mondo del lavoro in ambito culturale, ma anche allo stesso Istituto, che sperimenta in un nuovo approccio formativo, rispondente alle esigenze e ai desideri di un target giovanile che è pronto ad acquisire competenze professionali. L’esperienza si sta dimostrando proficua anche sotto un altro aspetto: l’Ente, nel perseguire le finalità dello stage, si sta avvalendo della collaborazione di due tirocinanti legati al mondo universitario e post-universitario. Parlo, oltre dello scrivente, di Eduardo Grumelli, già tirocinante del Tostiano, laureando in Lettere e diplomato in Conservatorio, che sta offrendo ai ragazzi il suo importante contributo, con competenza e simpatia. Ciò ha fatto sì che s’innescasse, sin dal primo incontro, una sorta di didattica intergenerazionale, uno scambio di idee profonde e stimolanti che, via via, sta arricchendo tutti i soggetti in questione: i ragazzi hanno modo di venire a contatto con l’esperienza formativa dei tirocinanti più grandi e ad avere così esempi per il loro orientamento universitario futuro; i laureandi e laureati mettono in campo le proprie conoscenze, affinando abilità comunicative e modalità d’insegnamento; i dipendenti dell’Ente gestiscono il tutto, lasciando molto spazio alla creatività dei ragazzi e valorizzando le potenzialità di ogni singolo tirocinante. La progettazione dello stage non ha voluto fossilizzare i ragazzi in ruoli professionali rigidi. Non li si costringe, ad esempio, a concentrarsi solamente sul lavoro di catalogazione, oppure sul lavoro di addetto museale. Lo staff ha ben pensato di far acquisire ai ragazzi delle competenze eclettiche e dinamiche, offrendogli la possibilità di allestire una mostra dedicata al compositore Francesco Paolo Tosti, interamente gestita da loro. L’idea di un “allestimento” è vincente, sotto tutti i punti di vista, e lo si verifica man mano che il lavoro di stage prende forma: i ragazzi non solo stanno avendo cognizione dei materiali bibliografici e d’archivio dell’Ente, quindi col ruolo professionale del bibliotecario, ma stanno avendo la possibilità di cimentarsi con la propria creatività, essendo stati chiamati a gestire l’ambito comunicativo e quindi a curare la relazione con il pubblico. Questo aspetto, curato in specifico da Carla Caraceni, sta alimentando l’entusiasmo dei “piccoli lavoratori”, che si sono già prodigati a proporre nuovi mezzi di comunicazione, in linea con i tempi e con la loro età (la creazione di un evento su Facebook, l’utilizzo di applicazioni quali Whatsapp e Instagram). I nostri, insomma, stanno favorendo una circolazione di idee che torna utile all’Istituto per rivalutare e modernizzare la propria immagine, ed adeguarsi a quella parte di comunità (giovani studenti) che, molto spesso, non fa esperienza nell’ambito delle biblioteche e dei musei. Sul versante dell’approccio documentale e bibliografico si è già fatto molto. Ad un introduzione teorica offerta dal dott. Miscia, si è passati all’attività pratica, stimolando i ragazzi ad “affondare le mani” negli scaffali della biblioteca, a ricercare materiali utili all’allestimento. I tirocinanti più grandi hanno aiutato nella ricerca documentale che si è conclusa in questi giorni, stimolando gli studenti ad avere sempre una coscienza critica e a coadiuvarsi vicendevolmente. Rimanendo nell’ambito, è bene sottolineare la grande meraviglia che ha suscitato nei ragazzi la scoperta dell’Archivio: come dei perfetti archivisti, hanno utilizzato guanti e carta acid free, divertendosi e dimostrando un’ineccepibile cura nel maneggiare documenti rari e delicati. Lo stage è ancora in corso d’opera e molto ancora c’è da fare. Le idee stanno prendendo forma e sono giovani, fresche, frutto di talento innegabile. Restate sintonizzati, ci saranno belle sorprese.

Matteo Di Cintio