0

Omaggio a Tosti

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini

direttore Carla Delfrate

soprano Monica De Rosa McKay

mezzosoprano Stefania Cocco

PROGRAMMA

Giacomo Puccini (1858-1924)

Crisantemi

Francesco Paolo Tosti (1846-1916)

Non t’amo più!” (testo di Carmelo Errico)

La serenata” (testo di Giovanni Alfredo Cesareo)

Vorrei morire!…” (testo di Leonardo Maria Cognetti)

“’A vucchella” (testo di Gabriele D’Annunzio)

mezzosoprano Stefania Cocco

Claudio Cavallin

Intermezzo

Francesco Paolo Tosti

Quattro canzoni d’Amaranta (testi di Gabriele D’Annunzio)

Lasciami! Lascia ch’io respiri”

L’alba separa dalla luce l’ombra”

In van preghi”

Che dici, o parola del Saggio?”

soprano Monica De Rosa McKay

Giuseppe Martucci (1856-1909)

Notturno op. 70 n. 1

Tutte le arie di Tosti sono state orchestrate

da Claudio Cavallin

 

Paolo Tosti, quando era in vena, faceva musica per ore e ore, senza stancarsi, obliandosi d’innanzi al pianoforte, talvolta improvvisando, con una foga e con una felicità d’ispirazione veramente singolare…

Gabriele D’Annunzio

Fosse vissuto ai nostri giorni, sarebbe forse stato uno degli autori più ascoltati su YouTube o su Spotify, magari snobbato dai critici più esigenti ma corteggiato da produttori e case discografiche. Come ai suoi tempi, del resto. Perché anche allora l’ortonese Francesco Paolo Tosti, che si trova a operare in quel clima di fermento e di pervasiva conquista della “modernità” che segna il periodo tra Otto e Novecento, pur non riuscendo a raggiungere i “piani alti” della musica colta, si lega saldamente alla leggendaria Casa Ricordi e riesce a ritagliarsi un ruolo di primo piano in un genere che ben rientra nella definizione di musica di consumo: la romanza da salotto. Ne compone oltre 400, tutte per voce e pianoforte, brani abbastanza semplici nella forma (solitamente tripartita secondo il tradizionale schema ABA) e nella linea melodica che pur richiamando echi operistici non prevede slanci virtuosistici, e che può essere facilmente trasportata e affidata a qualsiasi registro vocale, maschile o femminile. L’ideale, insomma, per il dinamico mercato dei salotti borghesi e aristocratici, per quelle voci dilettanti che lo stesso Tosti contribuisce a educare. A dire il vero, non tutti gli allievi potevano permettersi un maestro come lui, attivo soprattutto ai livelli più alti della scala sociale: a partire da una giovanissima Margherita di Savoia, futura regina d’Italia, fino ai reali d’Inghilterra, dove si trasferisce alla fine degli anni ’70 impartendo le sue lezioni di canto alla corte sia della regina Vittoria che del suo successore Edoardo VII (oltre alla cittadinanza britannica potrà vantare il titolo di “sir”), senza disdegnare, sembra, i rampolli delle case reali di Norvegia, Svezia, Romania, Russia… Persino Verdi ne parla come di un eccellente maestro di canto, sottolineandone però anche il talento di compositore.

Certamente la sua tecnica è impeccabile, frutto degli insegnamenti ricevuti al Conservatorio di San Pietro a Majella dove si diploma niente meno che nella classe di Saverio Mercadante, inserendosi a pieno titolo nella scia della gloriosa “scuola napoletana” che è alla base, tra l’altro, della straordinaria parabola operistica italiana sette-ottocentesca. E può stupire che egli, pur frequentando da vicino quel mondo – legato com’era da profonda amicizia a Puccini e Mascagni – non abbia tentato la via del teatro musicale, forse lusingato dai primi successi (e guadagni) che le sue brevi pagine gli garantivano nei più esclusivi ambienti mondani… Non fu l’unico: seppure per altre vie, anche Giuseppe Martucci, con il quale aveva condiviso la stessa classe in conservatorio, avrebbe disertato l’opera dedicandosi alla musica strumentale allora così bistrattata in Italia – il Notturno, che nel 1901 trascrive per orchestra dall’originale pianistico, è solo uno dei suoi tanti lavori strumentali, mentre, per restare al programma del concerto di quest’oggi, l’elegia Crisantemi (originariamente per quartetto d’archi) è, al contrario, una delle rarissime pagine che l’amico Puccini sottrae nel suo catalogo ai fasti della macchina operistica.

Certo, il clima espressivo è in ogni caso quello verista: a testimoniarlo le arditezze armoniche che spesso attraversano le romanze di Tosti e la ricerca coloristica che sulla tastiera si traduce in tonalità scure e complesse, irte di bemolli (e cromatismi) che la riscrittura per orchestra da camera affidata al giovane Claudio Cavallin – compositore e contrabbassista della Cherubini – rispetta rigorosamente, restituendone intatta la drammaticità e la forza evocativa. Una forza che scaturisce anche dai versi: Tosti sceglie spesso quelli di grandi poeti, come Gabriele D’Annunzio, amico e conterraneo – esemplari non solo la celeberrima ‘A vucchella, ma anche lo straordinario breve ciclo delle Canzoni di Amaranta, parabola di un amore che finisce e sfocia in follia.

Susanna Venturi


Carla Delfrate

Nata a Parma, si è diplomata in oboe e direzione d’orchestra al Conservatorio “Arrigo Boito” della sua città sotto la guida di Piero Guarino e Daniele Gatti.

Nel 1987 ha fondato l’Orchestra da camera Il Divertimento Musicale con la quale ha diretto numerosi concerti in diverse città italiane. Nel 1992 è stata nominata direttore stabile dell’Orchestra Femminile Europea esibendosi in sedi prestigiose quali i Conservatorii di Milano e Torino e partecipando a concerti televisivi sulle reti Rai e Mediaset.

Dopo aver lavorato diversi anni come maestro sostituto al Teatro Regio di Parma, debutta nell’opera lirica dirigendo Orfeo ed Euridice di Gluck al Teatro di Documenti di Roma con la regia di Luciano Damiani; Il barbiere di Siviglia di Paisiello al Wexford Festival Opera; Andrea Chénier di Giordano; Tosca di Puccini; La forza del destino, Attila, Un ballo in maschera, Luisa Miller e Rigoletto di Verdi; Cavalleria rusticana di Mascagni e L’enfant prodigue di Debussy al Teatro delle Muse di Ancona; Così fan tutte di Mozart nei teatri di Novara, Ravenna e Piacenza; Lucrezia Borgia di Donizetti al Teatro Sociale di Bergamo e al Valli di Reggio Emilia alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.

Dal 1998 al 2000 è assistente musicale della Fondazione Arturo Toscanini di Parma, sede dell’omonima orchestra, con la quale ha diretto numerosissimi programmi sinfonici e lirici tra cui due edizioni del Concorso “Voci Verdiane” di Busseto.

È docente di ruolo del Corso di esercitazioni orchestrali presso il Conservatorio di Mantova. Ha diretto inoltre nei seguenti teatri: Carlo Felice di Genova, Regio di Parma, Lirico di Cagliari, Goldoni di Firenze, Auditorium “Giovanni Agnelli” del Lingotto di Torino, Sala Verdi del Conservatorio di Milano, Massimo Bellini di Catania.

Le sue incisioni discografiche comprendono un concerto dedicato alle compositrici Barbara Giuranna, Marianne Martínez e Fanny Mendelsshon con l’Orchestra Femminile Europea (Kicco Classic); un concerto al Lingotto di Torino con musiche di ˇCajkovskij (registrazione live pubblicata da SMC Records); Attila di Verdi con Michele Pertusi (Fimvelstar), arie d’opera francese con Sonia Ganassi (Bongiovanni).

Dal 2001 al 2003 ha ricoperto il ruolo di Segretario Artistico al Teatro Carlo Felice di Genova e, dal 2004 al 2012, al Teatro delle Muse di Ancona. Dal 2005 ricopre lo stesso ruolo presso la Fondazione Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Riccardo Muti, collaborando nella preparazione dell’orchestra.


Monica De Rosa McKay

Si è laureata in canto lirico con il massimo dei voti presso il Conservatorio “Giovan Battista Martini” di Bologna, sotto la guida di Leone Magiera. Ha proseguito gli studi perfezionandosi con Luciano Pavarotti e Carlo Bergonzi presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena.

Appena laureata si è esibita in concerti e recital in varie città italiane: Ravenna, Bologna, Milano, Modena, Ferrara, Firenze, Venezia, Napoli e ha vinto un concorso presso il Teatro Comunale di Bologna dove ha lavorato per tre anni. Dal 1993 ha viaggiato e vissuto insieme alla sua famiglia in varie parti del mondo, esibendosi in molti Paesi tra cui Francia, Inghilterra, Messico, Venezuela, Stati Uniti, Italia ed Emirati Arabi Uniti.

Dal 2005 al 2019 ha vissuto a Dubai dove ha svolto una intensa attività concertistica sia come produttrice che come interprete. Per celebrare il bicentenario verdiano ha curato la produzione ed eseguito Rigoletto, La traviata e molteplici gala operistici dedicati a Verdi, e successivamente La bohème, Madama Butterfly e Tosca di Puccini al Teatro Madinat Jumeirah di Dubai ed all’Emirates Palace di Abu Dhabi.

Nel 2014, il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, per il suo impegno in ambito culturale nella promozione del prestigio nazionale all’estero.


Stefania Cocco

Nata a Sassari, si è diplomata in pianoforte presso il Conservatorio della sua città, sotto la guida di Mariano Meloni. Ha proseguito gli studi al Conservatorio di Fermo con Maurizio Torelli, conseguendo dapprima il Diploma accademico di II livello in direzione di coro e, successivamente, il Diploma accademico di II livello in canto lirico. Vincitrice di concorsi nazionali di canto, recentemente ha ottenuto il Primo Premio Assoluto al Concorso “Fatima Terzo” a Vicenza.

Ha debuttato nel ruolo di Clarina nella Cambiale di matrimonio di Rossini e nel ruolo di Anima nella Rappresentatione di Anima, et di Corpo di Emilio de’ Cavalieri.

Ha frequentato numerose masterclass di perfezionamento, sia in direzione con Dario Tabbia, Marco Berrini e Mauro Marchetti, sia in canto lirico e barocco con Raina Kabaivanska e Sonia Prina.

Ha all’attivo numerosi concerti in veste di solista e in formazioni cameristiche. Si è esibita per la Rete Lirica delle Marche al Teatro dell’Aquila di Fermo e in Carmen per la rassegna “Invito all’Opera” della stagione lirica 2018 dello Sferisterio di Macerata. Ha diretto il Concerto per la Settimana Santa (per solisti, coro e orchestra) organizzato dal Conservatorio di Fermo, del quale ha diretto anche l’ottetto di sassofoni.

Ha insegnato pianoforte e direzione di coro in diverse scuole del fermano; è stata Direttore Artistico della Corale polifonica di Monte Urano (FM) e Sant’Angelo in Vado (PU).


Orchestra Giovanile Luigi Cherubini

Fondata da Riccardo Muti nel 2004, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ha assunto il nome di uno dei massimi compositori italiani di tutti i tempi attivo in ambito europeo per sottolineare, insieme a una forte identità nazionale, la propria inclinazione a una visione europea della musica e della cultura. L’Orchestra, che si pone come strumento privilegiato di congiunzione tra il mondo accademico e l’attività professionale, divide la propria sede tra le città di Piacenza e Ravenna. La Cherubini è formata da giovani strumentisti, tutti sotto i trent’anni e provenienti da ogni regione italiana, selezionati attraverso centinaia di audizioni da una commissione costituita dalle prime parti di prestigiose orchestre europee e presieduta dallo stesso Muti. Secondo uno spirito che imprime all’orchestra la dinamicità di un continuo rinnovamento, i musicisti restano in orchestra per un solo triennio, terminato il quale molti di loro hanno l’opportunità di trovare una propria collocazione nelle migliori orchestre.

In questi anni l’Orchestra, sotto la direzione di Riccardo Muti, si è cimentata con un repertorio che spazia dal Barocco al Novecento alternando ai concerti in moltissime città italiane importanti tournée in Europa e nel mondo nel corso delle quali è stata protagonista, tra gli altri, nei teatri di Vienna, Parigi, Mosca, Salisburgo, Colonia, San Pietroburgo, Madrid, Barcellona, Lugano, Muscat, Manama, Abu Dhabi, Buenos Aires e Tokyo.

Il debutto a Salisburgo, al Festival di Pentecoste, con Il ritorno di Don Calandrino di Cimarosa, ha segnato nel 2007 la prima tappa di un progetto quinquennale che la rassegna austriaca, in coproduzione con Ravenna Festival, ha realizzato con Riccardo Muti per la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio musicale del Settecento napoletano e di cui la Cherubini è stata protagonista in qualità di orchestra residente.

A Salisburgo, poi, l’Orchestra è tornata nel 2015, debuttando – unica formazione italiana invitata – al più prestigioso Festival estivo, con Ernani: a dirigerla sempre Riccardo Muti, che l’aveva guidata anche nel memorabile concerto tenuto alla Sala d’Oro del Musikverein di Vienna, nel 2008, pochi mesi prima che alla Cherubini venisse assegnato l’autorevole Premio Abbiati quale miglior iniziativa musicale per “i notevoli risultati che ne hanno fatto un organico di eccellenza riconosciuto in Italia e all’estero”.

All’intensa attività con il suo fondatore, la Cherubini ha affiancato moltissime collaborazioni con artisti quali Claudio Abbado, John Axelrod, Rudolf Barshai, Michele Campanella, James Conlon, Dennis Russel Davies, Gérard Depardieu, Kevin Farrell, Patrick Fournillier, Herbie Hancock, Leonidas Kavakos, Lang Lang, Ute Lemper, Alexander Lonquich, Wayne Marshall, Kurt Masur, Anne-Sophie Mutter, Kent Nagano, Krzysztof Penderecki, Donato Renzetti, Vadim Repin, Giovanni Sollima, Yuri Temirkanov, Alexander Toradze e Pinchas Zukerman.

Impegnativi e di indiscutibile rilievo i progetti delle “trilogie”, che al Ravenna Festival l’hanno vista protagonista, sotto la direzione di Nicola Paszkowski, delle celebrazioni per il bicentenario verdiano in occasione del quale l’Orchestra è stata chiamata ad eseguire ben sei opere al Teatro Alighieri. Nel 2012, nel giro di tre sole giornate, RigolettoTrovatore Traviata; nel 2013, sempre l’una dopo l’altra a stretto confronto, le opere “shakespeariane” di Verdi: MacbethOtello Falstaff. Per la Trilogia d’autunno 2017, la Cherubini, diretta da Vladimir Ovodok, ha interpretato Cavalleria rusticanaPagliacci Tosca; nel 2018, si è misurata con una nuova straordinaria avventura verdiana, guidata da Alessandro Benigni per Nabucco, Hossein Pishkar per Rigoletto e Nicola Paszkowski per Otello. Negli ultimi anni il repertorio operistico viene affrontato regolarmente dall’Orchestra anche nelle coproduzioni che vedono il Teatro Alighieri di Ravenna al fianco di altri importanti teatri italiani di tradizione. Dal 2015 al 2017 la Cherubini ha partecipato inoltre al Festival di Spoleto, sotto la direzione di James Conlon, eseguendo l’intera trilogia “Mozart-Da Ponte”. Il legame con Riccardo Muti l’ha portata a prender parte all’“Italian Opera Academy” per giovani direttori e maestri collaboratori, che il Maestro ha fondato e intrapreso nel 2015: se in quel primo anno la Cherubini ha avuto l’occasione di misurarsi con Falstaff, gli anni successivi l’attenzione si è concentrata su TraviataAida e Macbeth.

Al Ravenna Festival, dove ogni anno si rinnova l’intensa esperienza della residenza estiva, la Cherubini è regolarmente protagonista di nuove produzioni e di concerti, nonché, dal 2010, del progetto “Le vie dell’Amicizia” che l’ha vista esibirsi, tra le altre mete, a Nairobi, Redipuglia, Tokyo, Teheran, Kiev, Atene, Paestum, Erevan Erevan, e nel 2022, a Lourdes e Loreto sempre diretta da Riccardo Muti.

Nel 2020 la Cherubini è stata al centro del progetto di Ravenna Festival per il ritorno alla musica dal vivo in Italia dopo il lockdown imposto dalla pandemia da Covid-19; il concerto inaugurale diretto da Muti alla Rocca Brancaleone in presenza di pubblico è stata anche la prima trasmissione in diretta streaming per l’Orchestra. A seguito della nuova sospensione degli eventi con spettatori, la Cherubini e Muti sono stati impegnati con concerti in streaming: due appuntamenti a novembre al Teatro Alighieri – diffusi anche attraverso la partnership con i siti web di El País, Rossiyskaya Gazeta e lo Spring Festival di Tokyo – e, a marzo 2021, in una tournée in streaming che ha toccato Bergamo (Teatro Donizetti), Napoli (Teatro Mercadante) e Palermo (Teatro Massimo).

Nel luglio 2021 è stata protagonista del concerto diretto da Riccardo Muti nel Cortile d’Onore del Palazzo del Quirinale, in occasione del G20 della Cultura 2021.

La gestione dell’Orchestra è affidata alla Fondazione Cherubini costituita dalle municipalità di Piacenza e Ravenna e da Ravenna Manifestazioni. L’attività dell’Orchestra è resa possibile grazie al sostegno del Ministero della Cultura.
Il progetto “L’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini – un’orchestra di formazione” è co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo PO 2014-2020 Regione Emilia-Romagna.

violini primi

Federica Giani*

Francesco Ferrati

Elena Sofia Ferrante

Sara Tellini

Francesca Vanoncini

Umberto Frisoni

violini secondi

Oleksandra Zinchenko*

Giulio Noferi

Mara Paolucci

Matilde Berto

Valeria Francia

viole

Francesco Zecchi*

Diego Romani

Novella Bianchi

Tommaso Morano

violoncelli

Matteo Bodini*

Lucia Sacerdoni

Roberta Di Giacomo

contrabbassi

Francesco Sanarico*

Lucia Boiardi

flauti

Chiara Picchi*

Giacomo Parini

oboi

Dmitro Gudyma* (anche corno inglese)

Giovanni Fergnani*

clarinetti

Riccardo Broggini*

Samuele Di Federico

fagotti

Martino Tubertini*

Martino La Vena

corni

Matteo Carmelo Leone*

Sara Cucchi

timpani

Alberto Semeraro*

arpa

Agnese Contadini*

**spalla

*prima parte

 

Per Info:

Istituto Nazionale Tostiano, Ortona: 0859066310; info@istitutonazionaletostiano.org

Bottegheno teatro F.P Tosti: 0854212125; www.teatrotosti.it